venerdì 7 gennaio 2011

Adagio, meglio se maestoso...

« – Vuole dire che più si trova, più si cerca; e che più si cerca, più si trova?
- Esatto. Certe volte mi sembra che fra la ricerca e la scoperta si sia formata una relazione paragonabile a quella che i stabilisce fra la droga e l’intossicato.
– Molto curioso. E allora tutta la trasformazione moderna del mondo…
– Ne è il risultato; e ne rappresenta, del resto, un altro aspetto … Velocità. Abusi sensoriali. Luci eccessive. Bisogno dell’incoerenza. Mobilità. Gusto del sempre più grande. Automatismo del sempre più “avanzato”, che si manifesta in politica, in arte, e … nei costumi».

(Paul Valery)

La luna sorge e tramonta ADAGIO, me-ra-vi-glio-sa-men-te


Caspar David Friedrich-Levare della luna


"Come massima disgrazia della nostra epoca, che non permette ad alcunché di pervenire a maturità, devo considerare il fatto che nell’istante prossimo si consuma quello precedente, si sprecano i giorni e si vive sempre alla giornata, senza combinare nulla".

(J. W. Goethe, lettera del novembre 1825)

***

Il Poeta già se n' era accorto allora... anche se il muro di Berlino non era ancora stato fatto cadere. Dopo il crollo, infatti, s' è perso il bisogno, o il sogno, del futuro. L' accelerazione dello stato di fretta compulsiva da cui ci lasciamo dominare nella conduzione della nostra vita -sia essa piacevole o negletta e neghittosa-, senza ormai più averne neppure il sospetto, ci ha consacrati tutti al definitivo nichilismo filosofico, sostituendo il piacere dei voli metafisici al fare-e fare di un' eterno presente che non ha più alcuna pretesa di inventarsi uno sviluppo o un mutamento.

Incessantemente, e via via che le occasioni, gli incontri, i rapporti che mi capita di vivere - o, più precisamente, "sfiorare", nel caso dei rapporti umani, giacché non conosco nessuno né desideroso né oggettivamente capace di vivere esaurientemente un rapporto interumano- me ne danno spunto,  mi pongo questa scomoda domanda: perché tutto è tanto evanescente, tanto deludente, tanto prevedibile e perciò mortalmente noioso, tanto inafferrabile ed incomprensibile, tanto deprimente nell' incontro con l' altro? Che cosa, dolorosamente, sempre, mi manca?

Ma adesso mi pare di averne  individuato una causa: è l' assenza dell' Adagio. La sinfonia che ci regala il maggiore appagamento, che tacita l' anima e l' accarezza, che la trasporta in un altrove, dopo Allegro, Allegretto, Scherzo, Presto con fuoco, Prestissimo, esige l' Adagio, meglio se maestoso.

Il tutto, in placida continuità, con delicata pazienza, con senso di futuro.

Crederò agli amici che restano, agli amori passati che non dimenticano, a chi non teme la vecchiaia e mostra orgogliosamente le sue rughe, di volto e di cuore.
Da adesso non ho più doni per chi corre... 


5 commenti:

  1. ho sempre amato Goethe...il suo dire così carico di essenza...la meravigliosa immagine che conservo, di lui in mezzo al verde - nel suo naturale cantuccio...avvolto nel fascino verde del musico cuore, gli adagi...di musica in note fluenti, diffondono lingue di magica forma...lo amo!

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  2. Oh, sì!
    "Fermati, istante: sei così bello!"

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  3. vuoi dirmi che hai trovato stucchevole il mio beneamato Goethe?
    e in quale sua, perdio!?
    no...non dirmi nulla...
    accetterò!
    (il tuo strucòn!:-))

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  4. Niente di grave, niente di grave, ... però, ad esempio, se vuoi, giochiamo con qualche sua grande rivelazione: "Anche uomini completamente estranei e indifferenti l'uno all'altro, quando vivono qualche tempo insieme, si svelano reciprocamente l'animo loro, e deve nascere una certa confidenza." [Affinità elettive]; "Ciò che rende lieta la vita, non è fare ciò che piace, ma provare piacere per ciò che si fa."... Ecco: edulcoratamente banali, degne di chiacchierata da bar... o mi trovi troppo rigorosa?
    Poi: "Le passioni sono difetti o virtù solamente se portate all'estremo." Beh, è confuso, a dir poco: si caccia in pasticci linguistici paradossali. Se non fossero portate all' estremo non sarebbero passioni ma bensì, per l'appunto, difetti e virtù, punto e basta...
    ...è che talvolta, quando il poeta vuol filosofare, il filosofo poetare, il fisico illuminare, cavillando con le parole, rischia di restarne impelagato. Succede anche a noi, certo, ma almeno non siamo geni :-)
    Per il resto, lui rimane l'ultimo Principe sulla Terra, ed un grande Maestro di europeismo vero.

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  5. bhè...c'è da fare uno studio al riguardo...tutto privato ;-)

    Buona notte Morena

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