sabato 30 aprile 2011

Relazione di monadi

"Volli, e volli sempre, e fortissimamente volli" : quale presunzione.

Non è vero, non basta. C' è l' altro, sì. Il bisogno dell' altro è il primo segno d' umanità.
L' altro cui tendi, ma che non afferri, che non ti può afferrare, se non nella carne.

I corpi costituiscono l' insormontabile barriera, oppure il valico, per mettere in relazione due monadi.
E' per questo, quindi, che non è possibile l' Amicizia, con te, uomo?
Il corpo è lo scoglio, perché noi siamo corpo perennemente consapevole del prossimo accadimento mortale e non c' è modo di dimenticarlo: è così che non sappiamo darci senza speranza di godimento di sensi.

Ma io sì, invece... io apprezzerei il più raffinato piacere dello scambio di intuizioni, l' empatia di qualche percorso mentale affine, il solidale riconoscimento dei dubbi e delle perplessità, lo specchiarsi di forza e debolezza, una trascendenza finalmente possibile, da umano a umano, un trascendersi reale, tra simili.
Perché è così difficile...

Ho perso tutti quei pseudo-amici contraddittori, li ho guardati allontanarsi piano piano, rimpicciolirsi all' orizzonte, nel loro pietoso imbarazzo, sempre più consapevoli della miseria dei loro stessi rapaci fini, dei loro fini un po' miserabili, così ... finiti.
Io non li rimpiango davvero: ero sola comunque; così sola, in loro compagnia...


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