martedì 26 aprile 2011

Nel paese che non c' è

Agli amici ispiratori Luca e Disagiato

Io credo che ogni ragionamento, quando si rivela "circolare",  non possa che risultare autoreferente e, perciò, nel momento stesso in cui  sia esplicitato e concluso, all' atto pratico non riesce a convertirsi in un' azione utile.
Il ragionamento circolare ruota attorno a perni fissi. Esempio: Berlusconismo e Antiberlusconismo.
Ma sono perni relativi, che in sé non esplicano né le profonde origini, né l' evoluzione dei fenomeni.
Chi ha consentito il trionfo di Berlusconi, agli esordi, è giunto alla stessa scelta -com' è lapalissiano- da due sostanziali barricate contrapposte: una sotto il vessillo della malafede e l' altra sotto quello della buonafede. Quest' ultima accoglieva molti emuli un po' miserabili e ignoranti, i delusi e gli scontenti creduloni, qualche arrabbiato un po' cinico, mentre chi accogliesse, al contrario, la prima, non c' è bisogno alcuno di ripeterlo o sottolinearlo, ché ben lo si sa: non si tratta di tracciare giudizi morali, ma di prendere atto di oggettive esigenze, o convenienze, dell' elettorato.

Probabilmente, ciò che pensava Spinoza sugli affetti (che influenzano l' agire umano e derivano da molti fattori sinergicamente combinati, come i rapporti tra l' uomo ed i suoi simili e la natura, nonché il suo ambiente sociale in genere) è ancor oggi validissimo: l' uomo ha scarsissima cognizione e capacità interpretativa di ciò che sente e raramente è, pertanto, in grado di conoscere con obiettiva freddezza ciò che prova, sottraendo in tal modo a sé stesso la possibilità di agire secondo ragione.
Gli Italiani votano in modo emotivo, obnubilati dalle loro passioni.

Pertanto, ciò che mi piacerebbe capire, è non tanto dove possa condurci il nulla che Berlusconi -con l' ingenuità grossolana dei poveri di spirito e d' intelligenza di cui si ammanta- crede di poter riempire con la sua narrazione, ma, piuttosto, se sia davvero nelle finalità di quegli Italiani che l' hanno scelto in buonfede e che lo voteranno ancora, aspirare a qualcosa.

E' solo questo il vero dilemma: quegli italiani che si sono avveduti d' essere incorsi in errore, hanno a cuore le sorti del loro Paese, sì da desiderare un' alternativa decisa?
Io non lo so, non ne sono sicura, data l'assenza quasi totale di un progetto alternativo e data la sostanziale immutabilità di un' opposizione paralizzata, la cui più grave colpa sta nell' ignavia di non aver saputo, agli albori di questa storia, risolvere il tanto deprecato conflitto di interessi.




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