Decido, ad ogni istante, di non cedere.
Se pur perplessa, priva di vere verità, molto stanca, talvolta sbigottita dalla concentrazione di manifestazioni di una cieca assurdità nella mia piccola vita, io non riesco a cedere.
Sto dentro una spessa corazza -lo ammetto- e sono convinta che il mio privato non abbia poi così importanza, sicché, al riguardo, taccio, anche se -me ne rendo perfettamente conto- ciò rende spesso ardua l' interpretazione di molte delle mie affermazioni.
Ma è una questione di pudore nel senso estensivo del termine, di discrezione ed eleganza, in un momento in cui prevale invece la spettacolarizzazione di umori e sentimenti.
Però -penso io-, solo ciò che ha peso specifico lieve emerge e galleggia, mentre quel che è denso e pregno si deposita, permane e muta la superficie d' appoggio per sempre.
A me sono capitate esperienze particolarissime e destabilizzanti, pur nella conduzione di un esistenza che non cercava divagazioni eccentriche od osava voli pindarici, e sono una persona destinata, per sua immutabile indole, a cercare aderenza ed identificazione perfetta tra ciò che penso, dico, faccio, scelgo od affronto per lo scherzo del caso.
Provo ad essere tutta intera, almeno presente a me stessa, senza alibi ed infingimenti, ed è così che scopro essere questo il solo modo per amare lo stesso, e forse maggiormente, la vita e gli uomini, ed il loro divenire.
La Vita, Gli Uomini, Noi, la specie umana: non faccio che ammirare, solitaria, l' eroismo della nostra dolorosa permanenza nel Cosmo.
***
Nietzsche e Marx, nella storia del Pensiero, sono stati i due filosofi maggiormente traditi dalla strumentalizzazione subita da ideologie che hanno trasformato in menzogne la nobiltà originaria delle loro parole. Quest' ingiustizia nefanda ha consentito che la splendente immagine dei loro geni venisse lordata del sangue di milioni di innocenti, nei campi di concentramento nazisti, sugli indegni patiboli, sui terreni di guerra, nelle carceri buie e gelate.
Ma chi sa sopportare la condizione dello straniero, ha occhi tersi per vedere la verità.
"Come vivere libero e senza legge? A quest' enigma l' uomo deve rispondere, pena la morte.
Nietzsche almeno non lo elude.Risponde e la sua risposta sta nel rischio: mai Damocle danza meglio che sotto la spada. Bisogna accettare l' inaccettabile, e attenersi all' intollerabile. Dall' istante in cui si riconosce che il mondo non persegue alcun fine, Nietzsche propone di ammettere la sua innocenza, di affermare che esso non cade sotto giudizio perché non si può giudicarlo su alcuna intenzione, e di sostituire dunque a tutti i giudizi di valore un solo sì, un' adesione intera ed esaltata a questo mondo. Così dalla disperazione infinita scaturirà la gioia infinita, dalla servitù cieca la libertà senza remissione. Essere liberi significa appunto abolire i fini. L' innocenza del divenire, non appena ad esso si acconsenta, rappresenta il massimo della libertà. Lo spirito libero ama ciò che è necessario. E' intimo pensiero di Nietzsche che la libertà dei fenomeni, se è assoluta, senza incrinature, non implica alcuna specie di costrizione. Adesione totale ad una necessità totale, ecco la sua definizione paradossale della libertà. La domanda: 'libero da che cosa?' è allora sostituita da: 'libero per che cosa?'. La libertà coincide con l' eroismo. E' l' ascetismo del grand' uomo, 'l' arco più teso che esista'."
(Albert Camus - L' uomo in rivolta)
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