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Il signor Monti deve spiegare a noi comuni mortali - e fra poco, anche grazie a lui, morenti -, lo sviluppo corretto dell' equazione: ' posticipo età pensionabile=impulso assunzioni giovani e donne', perché io proprio non riesco ad arrivarci.
Sarà un mio imperdonabile limite, per carità...
Pare quasi che le aziende non assumano perché è troppo costoso incrementare il numero dei dipendenti, perché le banche non concedono credito, perché la tassazione fiscale è troppo alta, ma non è soltanto questo: qui, nella piccola realtà imprenditoriale del Nord Est, per esempio, non assumono -ed anzi mettono le maestranze in cassa integrazione-, anche perché non hanno commesse di lavorazione, né ordini.
Senza investimenti non cambierà mai nulla, in verità, e tutto il resto è demagogia spicciola, o panzane belle e buone, senza pudore.
Ma è solo una noterella da discorso da osteria. Uno sfogo estemporaneo. Massì: questo è il mio piccolo Tempio (singolare rocca isolata, ma paradossalmente aperta al mondo) e posso essere anche banale. Liberamente banale. Perché no.
Possiamo essere talmente liberi da non sentirci obbligati a spocchiosi intellettualismi, se ci pare. Non è così, Cavaliere Errante?
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Il fatto è che le classi dominanti degli ultimi decenni hanno fallito i loro stessi programmi di felice globalizzazione; le ideologie borghesi han portato al disastro attuale, la cui più grave conseguenza è forse l' ottundimento sociale che sta sotto agli occhi di tutti.
Siamo tramortiti, in verità, ma con il pesante sospetto che la democrazia stia dimostrando qualcosa di mostruoso: è cioè d' essere una colossale fregatura per i soliti noti, ovverossia i lavoratori a reddito basso, i giovani, le donne.
Patrimonio, evasione fiscale, equità sono eresie.
E stavolta, non c' è alcuno spettro che vaghi per l' Occidente.
Il tuo dire non è banale e, come hai detto, tocca a chi comanda la dimostrazione dell'equazione.
RispondiEliminaQuello che fa disperare è, appunto, questo senso d'impotenza, questa rassegnazione, come se fossero cose che non appartenessero più alla volontà umana, ma alla forza cieca della Natura.
Sì: "alla forza cieca della Natura", umana -vorrei però aggiungere- , nel senso di biecamente predatoria. Noi siamo il pasto di pochi spregiudicati cacciatori e della loro turpe muta di fedeli cani famelici. E mi sa che andrà a finire molto male. Per tutti.
RispondiEliminaSintetiche e, anche per questo, efficacissime considerazioni.
RispondiEliminaVerrebbe da dire molto e molto ho scritto nella mia rocca. Provo a telegrafare a discapito della chiarezza.
RispondiEliminaNon entro nel merito dell'equivalenza, perché penso che l'abbia già sviscerata tu.
Però penso che Monti è un tecnico di economia e fa il suo mestiere. Non dovrebbe essere lì, ma ce l'hanno messo, magari anche suo malgrado. Il problema è che la politica da concetto nobile si è ridotta a incapacità di proporre, da potere del pensiero si è tramutata a pensiero di potere.
Purtroppo stiamo curando un sistema malato perché sfacciatamente economico, con gli stessi artefici del meccanismo, gli economisti appunto.
Sarebbe la soluzione migliore se, nel breve, l'Economia riuscisse a domare la Crisi, per poi cambiare gli interpreti e rendere normalità sociale le eresie che denunci.
Purtroppo temo che, appena ci saremo rimessi un minimo in salute, i soliti ignobili riprenderanno a seviziarci.
(stavo per scrivere "seviziarci come bestie", ma molte bestie sanno imparare dai propri errori)
@ lo scorfano:
RispondiEliminaera solo uno sfogo,senza pretese di analisi, ma ti ringrazio molto.
@ Kisciotte:
Leggerò con interesse le tue riflessioni di rocca.
Nell' ambito di questo sistema -ammesso che non imploda totalmente-, non c' è alcuna possibilità di realizzare l' equità: su questo non nutro alcun dubbio, né speranza.
@sirio59.mm
RispondiEliminaGuarda, in realtà è una riflessione che zampilla qua e là in vari punti della rocca. Ti sarebbe arduo individuare un post specifico.
Magari questo rende un poco l'idea di una "mentalità radicata" abituata a sfruttare gli altri pur di tutelare il proprio benessere di "economia morale" (o di "morale reale" parodiando il "socialismo reale"), sebbene ora il Sistema si stia fagocitando da sé.
Sono d'accordo con te che non c'è alcuna possibilità di cambiare le conseguenze se non si cambiano le premesse.
Quando ho scritto "cambiare gli interpreti" avrei dovuto precisare che li intendo con un ruolo attivo, in grado a loro volta di incidere su trama e scenario dell'azione, rendendo l'economia uno strumento di benessere per l'uomo e non l'esatto contrario. Altrimenti, senza alcun dubbio, cambierebbero solo le facce che recitano passivamente il solito spartito viziato.
Ora intanto metto me al centro di un zzzz ronf ronf zzzzz che sto sbadigliando.
Ciao :o)
@sirio59.mm
RispondiEliminaErrata corrige: ho straparlato (e strascritto) in preda al coccolone preronfzzzzz.
"il proprio benessere di "economia morale" (o di "morale reale" parodiando il "socialismo reale")" è da intendersi: moralismo economico.
Già meglio. :oD
@ Kisciotte
RispondiEliminaIn perfetta sintonia con la tua natura, Cavaliere, e con la purezza d' animo che contraddistingue i sognatori puri, non ti avvedi che 'moralismo (nell' accezione sana)- economico' generano un ossimoro, necessariamente, nell' attuale capitalismo.
Non può esistere una finanza etica: i contrari si respingono sempre. Bisogna inventarsi qualcosa d' altro, perché è fatale che i mulini a vento spezzino qualsiasi lancia.
A questo punto, e fino a quando l' ordine attuale delle cose del mondo non si sovverta per implosione o rivoluzione, rimane solo l' amore per l' uomo, per i singoli individui, per le loro potenzialità originarie. O l' alternativa sarà la disperazione. Ma io sono decisa a difenderlo con le unghie e con i denti.
:-)
@sirio59.mm
RispondiEliminaMi sa che rischiamo un fraintendimento, a causa del tema e del canale comunicativo. :o)
Per me l'economia morale va tra virgolette per dare un significato sarcastico all'affiancamento. Il denaro non conosce l'etica, è solo uno strumento.
La finanza invece ha un proprio pensiero, ma non è certo il fine etico quello che si è tenuti ad aspettarsi da essa.
La parola moralismo per me ha un significato sempre negativo, come "buonismo" o "pacifismo".
Positivi sono morale, bontà e pace.
Negli "ismi" vedo sempre un voler violentare il significato delle parole, inventando suffissi ipocriti, per confondere le coscienze.
Ho fatto queste puntualizzazioni perché le tue precisazioni, che condivido in pieno, sono le stesse che faccio io ad altre persone. Giusto per evitare l'equivoco. :oD
I mulini spezzano
Le ruote si logorano
Le lance si riforgiano
Ad augusta per angusta
E ora torno a parlare come mangio: tortellini in brodo!!! ciao ;)
@ kisciotte
RispondiEliminaNessun fraintendimento: siamo perfettamente in linea, e sugli "ismi" più che mai.
Sui tortellini in brodo un po' meno, invero, ma sui gusti non mi permetto di disputare :-)
Grazie della bella poesiola.
Ciao!