Sirio: - Ben ritrovato, amico mio, sotto la solita vecchia quercia a guardia del bivio del cammino. Se non suonasse come pura eresia ti direi somigliante al vecchio Immanuel: preciso come gli orologi di Konigsberg (od erano gli orologi di Konigsberg ad essere precisi come lui?) Quante volte ci siamo ripetuti che ciò che conta è l' attimo ... anche se il vero attimo contiene e sintetizza tutta l' eternità.. Ma l' istante non basta mai: siamo vittime del desiderio di un' "altrove" e di un' "altra volta", perennemente assetati ed affamati..., forse siamo soltanto predestinati a non trovare mai forma davvero a noi completamente confacente, e la pace interiore sarà raggiungibile con la non-vita ... Ma che pace è quella di cui non ti puoi deliziare? Brutto affare essere uomini e donne: non c' è verso di disgiungere questo bellissimo ed ingombrante corpo dallo spirito sublime, ma l' uno cozza e litiga incessantemente con l' altro, con intento prevaricatorio, ed in noi pare di ospitare in cuore la battaglia dei Titani...
Friedrich: - Salute a te, Sirio! Arrovellarti non ti condurrà a nient' altro che a sondare uno spaventoso vuoto di risposte. Ferma quelle tue assurde contorsioni! Sei decadente. Se non ti conoscessi a fondo potrei pensare che la tua sia un' oziosa mente borghese sfaccendata, ma ti so sincera e di modesto ceto...
Osserva il silenzio in te ed ascolta il fragore della Vita.
Dionisio la fa da padrone e non conosce né il Bene né il Male. La pertinace ricerca di conoscenza ti ripagherà appena con la consapevolezza di un' inguaribile ignoranza.
Nel precedente nostro incontro hai affermato di credere almeno in un valore certo e di non nutrire dubbi sulla sua bontà. Hai detto di sapere che solo l' Amicizia contiene in sé il seme capace di germogliare senza avizzire anzitempo e di rendere lieto il vivere.
Sirio: - Sì che ci credo.
Ci credo, ma ancora non la conosco.
La sogno, ma non l' ho mai ottenuta. Giacché, per sua natura, escude qualsiasi istinto egoistico, pare disumana.
Siamo immersi nella morale - nostro malgrado, forse, ma ci abbisogna-, e perciò, secondo la concezione oggi usuale della moralità, il rapporto amichevole è il più morale che esista. Ho avuto degli estemporanei amici, o così andavo illudendomi.
Poi, qualcosa ci ha resi estranei: questo mi ha dato dolore, pur nella consapevolezza che non avremmo potuto evitarlo...
Vivere è non afferrare mai nulla davvero; vivere è fluire e lasciar andare ciò che speravi di poter trattenere ...
Friedrich: - Gli amici sono due navi, ognuna con meta e rotta diversa. Talvolta si incrociano e possono celebrare, con una gran festa, l' avvenimento. I due vascelli gettano l' ancora allo stesso porto, talvolta illudendosi d' esser giunti all' approdo. Stanno sotto lo stesso sole, per qualche tempo di felice reciproca consolazione. Poi, s' alza ancora il vento. Il vento dell' incombenza superiore dell' esistenza, invincibile e sovrano, che tutto porta ...
Si riparte per diversi mari e sotto diversi soli.
Forse, al successivo incontro si sarà talmente cambiati da non potersi neppure riconoscere; forse ci si sfiorerà senza avvedersi d' avere un tempo provato insieme felicità. Proprio per questo il nostro pensiero deve innalzarsi ed il ricordo dell' amicizia provata diventare sacro ...
Sirio: Era amicizia: non poteva essere posseduta.
E' un gran dolore.
Possedere è però tipico di quell' affezione che chiamano "amore", e che costituisce il maggior divertimento umano. L' amore per il prossimo, di cui abbiamo già detto, è sempre aspirazione a nuove proprietà.
Ed anche quello per il sapere.
Nonché quello per la verità.
Ma ciò che è vecchio ci annoia presto, ci infastidisce: tendiamo ancora le mani, non siamo mai sazi.
Le peggiori menzogne sono state ripetute come verità a proposito dell' altruistico amore.
E l' amore tra i sessi è il più estemporaneo di tutti. L' amante vuole incondizionato possesso, un potere assoluto su anima e corpo, vuole prendere stanza nel cuore dell' altro e signoreggiarvi come il più alto e desiderabile dei beni. Così facendo, desidera estromettere il mondo intero da lui, escluderlo totalmente, per esercitare indisturbato il potere della conquista.
Friedrich: - Che questo amore, divinizzato ed esaltato nei secoli ed in tutti i tempi, sia stato contrapposto all' egoismo, è pur buffo. Esso è forse l' espressione più spregiudicata dell' egoismo stesso.
Sirio: - Amico caro, non so dire, con esattezza, se noi si abbia ben ragionato. Provo una singolare sensazione, che non può decidersi se chiamarsi dolore o fredda sospensione di emozioni : la notte a venire sarà per la meditazione...
La strada giunge al termine: riecco il bivio...
Ti porgo il mio saluto e con me porto la tua amicizia. Alla prossima volta, e che giunga presto.
Friedrich: - Salute a te, stella troppo vicina alla Terra. Quel che si fa per amore è sempre al di là del bene e del male. Ricordalo.
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