sabato 31 dicembre 2011

Pagheremo caro, pagheremo tutto

Tutto: aumenterà tutto.

Siam pronti per precipitare a testa bassa verso la malora?
Pronti a scrutarci di sottecchi, con l' amara crudeltà che lo spettro della miseria sa instillare e fecondare, per tirare un respiro di sollievo, in una sequenzialità sempre più ravvicinata e singhiozzante, ogni volta che coloro che scivolano nel baratro dell' indigenza non siamo, -oh, non ancora, non per questa volta, almeno... - per adesso, noi?
Ogni utenza sarà più cara, gli stipendiucci dei soliti noti più che mai miserabili. Smorziamo le luci, razioniamo il riscaldamento delle nostre (e delle loro -dato che io e qualche altro non possiediamo alcun immobile, per quanto sembri fatto stravagante-) case; siamo in recessione, badate: la sola ricchezza in aumento si misurerà in risentimento.

Ma quale "Pagherete caro, pagherete tutto", eco di un passato di emozioni di piazza ormai irrimediabilmente sbiadite...: è evidente che abbiamo clamorosamente perso.

Pagheremo caro, noi che abbiamo assecondato la nostra stessa  inconsapevole malafede, pagheremo tutto, compresa questa  nostra stessa  innocenza obnubilata di qualunquismo.

Dall' abbaino della rocca, sede del mio amore malinconico per voi e per me, buon anno.

6 commenti:

  1. Che arrivi finalmente anche da noi lo spirito di rivolta, che non sia puro esercizio di stile ma inevitabile necessità, triste pensarlo ma è sempre stato lo stomaco, non la testa, a ribellarsi. Aumentano gli stomaci vuoti.

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  2. @ giovanni

    Hai ragione, Giovanni, e profondamente, purtroppo.
    La rivolta troverebbe pronti forse molti di noi, e poi? Questo pensiero è l' altra spina. Vorrà, lo schiavo liberato, mettere a sua volta in testa una corona da tiranno?
    Bisogna anche, allora, provare ripugnanza, autentico schifo, per tutto ciò che assomiglia a quel che è già stato, per non ripetere infinitamente la Storia.

    Un caro abbraccio, con amicizia.
    Morena

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  3. Sono molto dubbioso sul fatto che l'uomo sia un animale sociale, se non nella misura in cui la socialità non gli torna di personale tornaconto.
    Sono molto dubbioso che la maggioranza che gode di un relativo benessere possa "cum patire" i disagi di una minoranza che magari conosce il significato della parola crisi, così tanto disinvoltamente elargita in questi mesi.
    Sono molto dubbioso che le rivoluzioni le faccia l'intelletto, ma piuttosto lo stomaco (la penso come Giovanni). E quando lo stomaco si ribella non lo fa impugnando megafoni, ma coltello, forchetta e forca.
    Ma di una cosa sono ora certo.
    Tu abiti in un posto del genere, in cima alla torre traballante del Castello, con tanti bei libri. :o)

    Grazie della tua malinconia amorosa, e viceversa. ;o)
    Michelin! ehm, volevo dire... Good Year anche a te!

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  4. Temo che pagheremo e basta. Troppe pance piene in giro.
    Buon anno lo stesso.

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  5. @ Kisciotte

    Mi hai sgamata: è proprio lì che abito... :-)
    Sulla natura umana ho l' impressione che dovremo scrivere e scrivere e scrivere: alla tendenza sociale credo come dotazione innata, se vuoi forse pure biologica. La maggioranza vive in branco, tutto sommato, con le inquietudini, l' aggressività, le piccinerie conseguenti. Poi ci sono le lupe ed i lupi della steppa,di cui ho scritto anche qui e che ben conosco, se è vero che un po' conosco me stessa.

    @ LGO

    Se la Storia non riuscirà a sovvertirsi, lo temo anch' io. Resistere, allora, sarà anche un punto d' orgoglio.

    Grazie per questa vostra presenza.

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