Le esperienze, l’osservazione e questa quasi-senilità mi suggeriscono che quanto più si declama ed afferma qualche opinione, tanto più aumenta la circostanza che il principio e l’asserzione relativi rimangano o siano stati sempre intangibili.
Intendo dire che anche quest’altro adagio popolare (“si predica bene e si razzola male”) è perfettamente congruo.
Per esempio, ho incontrato molto più bigottismo e conformismo, di fatto, nei teorici libertari (nell’accezione più generica ed ampia del termine) che nei conservatori dichiarati: sarà il bisogno di compensazione, sarà il gioco delle maschere, sarà che il desiderio comunque travalica sempre realtà e verità e riteniamo più d’essere ciò che ci immaginiamo anziché ciò che alla fin fine –o solamente- siamo, sarà che il novanta percento delle affermazioni che si fanno illudono innanzitutto se stessi di possedere un volto definito, mimeticamente e spesso inconsapevolmente scelto.
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Credo d’essere ossessionata dalla purezza.
Sta bene: lo ammetto. Ma non è una crociata ideale, nel mio caso: resta un espediente alla ricerca del benessere.
Non è uno splendido sogno lo scambio in purezza d’intenti?
So anche che ciò reca imbarazzo ai miei amici, e che forse è la cagione delle loro defezioni. Ma se io ho tollerato le loro contraddizioni, le frequenti cadute di stile, la deprimente volgarità di qualche loro pensiero e la loro incapacità di esercitare la vera compassione, amandoli lo stesso, loro avrebbero potuto capire che il mio è anche il solo modo che conosca per non farmi inghiottire dall’ ombra del nulla che mi alita alle spalle da sempre o spesso se ne sta lì appollaiato come un sinistro pingue avvoltoio e diventa minaccioso non appena le parole si svuotano e stanno a litigare con i fatti.
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Ma ora non importa.
Ho appena sorseggiato uno spritz sgranocchiando patatine e conversando piacevolmente con un caro amico, ho appena scambiato uno dei tanti sogni –viaggiare in un’atmosfera di flanerie per il Bel Paese-, perfettamente condiviso, ho avuto la mia dose di speranza nelle anime belle, nelle rare intelligenze, nell’ amicizia, nella potenzialità dell’amore, ho appena neutralizzato –grazie all’ebbrezza leggera- la pesantezza della mia realtà.
Torno ora dall’escursione cosmica e breve: sono sempre io, grata a me stessa d’esserci. Nonostante.