Come un uccello sopra un filo,
Come un ubriaco in un coro di mezzanotte
Ho provato a mio modo ad esser libero.
Come un verme sopra un amo,
Come un cavaliere uscito da qualche vecchio libro
Ho salvato tutti i miei nastri per te.
Se io, se io sono stato crudele,
Spero che tu possa dimenticarlo.
Se io, se io sono stato falso
Spero tu capisca che non lo sono mai stato con te.
Come un bambino, nato morto,
Come una bestia con il suo corno
Io ho dilaniato chiunque si avvicinava a me.
Ma io giuro su questa canzone
E su tutto ciò che ho fatto di sbagliato
Che metterò tutto a posto per te.
Vidi un accattone poggiato alla sua stampella di legno,
Mi disse, ''Non devi chiedere così tanto.''
E una dolce donna appoggiata alla sua porta,
Mi gridò, ''Hey, perchè non chiedi di più?''
Oh come un uccello sopra un filo,
Come un ubriaco in un coro di mezzanotte
Ho cercato a mio modo di essere libero.
(Leonard Cohen "Bird on the Wire"
***
Alle volte pare sconveniente essere totalmente donna e riconoscersi in ballate da uomini.
Ma questo è il gioco eterno della tua vita: un' innata propensione all' esilio, uno scherzo, un po' crudele, della tua anima, che così tenta di sfuggire al fatale disgusto che il dovere dell' essere a modo loro ti procura.
non conoscevo questa canzone. Belle soprattutto le parole. Che dire? Dico quello che sento nella pelle. Quando se ne va un amore, ti muore l'anima e a poco a poco... se ne va anche il corpo
RispondiEliminaCaro Guss,
RispondiEliminaquando si cerca una forma di redenzione per quel dolore che pare tallonarti da una vita e che ti abita nelle carni, può succedere che ci si possa illudere di calmarlo in uno, cento, mille amori. Ma ogni amore muore. Muore la sua forma alta e sublime e rimane il rimpianto della bellezza che si è soltanto intravista per un effimero istante.
E' perchè non è proprio dell' uomo durare, raggiungere la vera, pregnante, mèta: egli può solo percorrere qualcuno dei vari percorsi che la casualità gli riserva, ed anche questo lo può fare a patto che la sua indole conosca il coraggio.
La condizione umana è miseranda, per chi pretende di vivere questa manciata di giorni in spirito di dignitosa libertà.
Succede così di ferire, e d' essere ferito, con la sola possibilità di rimirare, attoniti e sgomenti, la straordinaria capacità di sofferenza che si ignorava di ospitare nel proprio oscuro nucleo.