domenica 27 marzo 2011

Pasolinaria: la pudica consolazione delle affinità.



(Testo canzone: Pier Paolo Pasolini e Domenico Modugno; ispirazione: Shakespeare)

Molto probabilmente, quando Pier Paolo Pasolini esce con l' ampia raccolta "Poesie in forma di rosa", la sua abiura verso gli ideali giovanili, risultati deludenti e traditi anche da chi egli aveva amato enormemente (il popolo, il sottoproletariato, custode della primordiale purezza, che egli vede avviarsi inesorabilmente verso la corruzione dello spirito e della carne e l' imborghesimento), i colleghi intellettuali e la storia stessa, gli costa lacerante dolore.

"Per chi è crocifisso alla sua razionalità straziante,/macerato dal puritanesimo, non ha più senso/che un' aristocratica, e ahi, impopolare opposizione.//La rivoluzione non è più che un sentimento."

E' improrogabile e vitale il ricorso ad un nuovo Mito -necessario agli uomini più del pane e del respiro-, che egli preconizza in  un' altra Preistoria, che potrebbe nascere da barbari del Terzo Mondo, dalle plebi, dai disperati e miserabili.

" .../...
E scriverò all' imperterrito Moravia, una 'PASOLINARIA

SUI MODI D' ESSER POETA', con la relazione
tra segno e cosa -e finalmente
svelerò la mia vera passione.

Che è la vita furente [o nolente] [o morente]
- e perciò, di nuovo, la poesia:
'non conta né il segno né la cosa esistente',

ecco. Se l' uomo fosse un Monotipo nella Subtopia
di un mondo senza più capitali linguistiche,
e disparisse quindi la parola da ogni sua via

dell' udire e del dire, lo stringerebbero mistici
legami ancora alle cose, e ciò che le cose
sono, non fissato più nei tristi

contesti, sarebbe sempre nuovo, colmo di gaudiose
verità pragmatiche -non più strumentalità,
travaglio che le traduce in limoni, in rose...

ma sempre e solo, luce, com' è la realtà
delle cose quando sono nella memoria
alla soglia dell' essere nominate, e già

piene della loro fisica gloria.
Se poi dovessi scoprirmi un cancro, e crepare,
lo considererei una vittoria

di quella realtà di cose. Finita la pietà figliale
per il mondo, che senso ha ancora il frequentarlo?
..."

(P.P.Pasolini,"Progetto di opere future", Poesie in forma di rosa)


Quanto maggiore è la sincerità del sentire, la passione civile e politica, l' intelligenza e l' integrità, e la conseguente capacità di preveggenza,  tanto maggiore si rivela essere la soluzione di un destino di opposizione"Opposizione di chi non può/ essere amato da nessuno, e nessuno può amare, e pone / quindi il suo amore come un no/ prestabilito, esercizio del dovere politico come esercizio di ragione."

2 commenti:

  1. Pasolini scriveva e poi amava anche di amore mercenario. Certo in lui era forte la passione per la vita, per l'espressione autentica del pensiero e delle emozioni. Dobbiamo fare i conti con le contraddizioni che la gabbia del pensiero non può imprigionare...

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  2. Più che con "contraddizioni" (che non scorgo in Pasolini), dobbiamo sempre fare i conti, a mio avviso, con la nostra più autentica e. se vuoi, misteriosa, vocazione vitale.
    Dei suoi amori, della sua sessualità, io non so -né ho il diritto di sapere- nulla.
    Ciò che amo particolarmente in lui è la sua intenzione ed intuizione poetica, la sua forte consapevolezza del prezzo che il "diritto di opposizione" comporta.

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