domenica 12 giugno 2011

Catena di memoria

La piazza principale della città in cui vivo è dedicata ad Erminio Ferretto, capo partigiano trucidato dai nazifascisti nel febbraio del 1945. Pochi mesi dopo, la guerra finì. Non aveva ancora 30 anni.









Stamattina, nel cortile della scuola adibita a seggio, prima di entrare per dare le mie risposte ai quesiti referendari, sono incorsa nell' arrivo di un' ambulanza dei servizi sociali. Vi è scesa un' anziana e fragile signora in carrozzina, con un bel volto impreziosito dalle onorevoli rughe degli ultraottantenni. Il figlio, nel frattempo, l'ha raggiunta in bicicletta recandole anche il bastone. L' ha fatta alzare ed accompagnata al mio stesso seggio per esercitare la sua scelta.
Aveva qualche difficoltà a ripiegare correttamente le schede compilate: dall' esterno della cabina il presidente le ha dimostrato come fare. "La pieghi così, come si fa per una camicia, signora", le ha detto sorridendo.
La vecchina è la cognata di Erminio Ferretto.

La memoria è tesoro, ed è anche la chiave del futuro. Getta semi invisibili che germineranno in eterno.
Io vorrei tanto che i giovani lo sapessero, lo capissero a fondo, anziché continuare ad accusare le generazioni precedenti d' aver loro devastato la vita.
Ed i valori -certi valori- non sono il nulla.

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