venerdì 9 settembre 2011

Lazzi isterici di tarda estate.

Basta, non lo sopporto più. Non riesco più a discernere. Da che parte arrivano i buoni? Non so a chi credere: esiste un sovraffollamento di maschere. (-Disgusto-)
Oppure non vorrei. Non vorrei esser costretta a frullare tutto quanto senza possibilità di salvamento: un' eccellenza, un' eccezione, una piccola (piccola, piccola concessione, un' accenno di pulizia: so che l' eccesso di purismo è sovrumano e diabolico) perla di purezza.
Ciascuna parla per sé, non vede che sé, infinitamente tollerante con ciò che le attiene e le conviene, indifferente glaciale o ipercritica con le maschere straniere.
Fatemi vedere le vostre facce, ma senza cerone: individuerei quegli impercettibili segnali che sanciscono la buona o la malafede e che le decine di muscoli mimetici rivelano all' osservatore attento.

Ostentar parole e concetti non vale, non serve a nulla, né serve quel subdolo espediente tutto umano di parlare del mondo per parlare di sé.
Niente eguaglierà né sostituirà mai la tangibilità della vera vita, della reale storia di un uomo, di una donna, e la sequenza dei loro istanti pregni di respiro, di molte lacrime, di paura, di fatica, di coraggio. Ma anche -o soprattutto-, la naturale simpatia che la carne trasmette alla carne.
"Canto il corpo elettrico", declamava Whitman...
E mai è stato così chiaro come ora che di te, giovane precario e già vinto, e di te, operaio cassaintegrato che vivi al cardiopalmo in attesa della mobilità, e te, donna in pre-menopausa senza garanzie di tutela psico-fisica familiare, o te, genitore povero di figlio minorato, nessuno, nello sbrindellato tessuto sociale, ha vera coscienza od interesse. Nessuno può immaginare, né vuole, che anche uno spirito affaticato può togliere perfino la forza fisica, e rischia di non riuscire a procacciarsi il pane.
Probabilmente i più fragili spariranno, ma non se ne avvederà nessuno. E' sempre successo, naturalmente; così funziona la selezione naturale tra gli umani moderni.
Resteranno, più marcate che mai, le lamentazioni della solita classe media che piange i privilegi perduti, dimentica quelli acquisiti, e desidera incessantemente un' etica costruita a sua misura.
Così fan tutti.

***
Questo mondo virtuale è vuoto -tanto quanto quello mediatico- di un vuoto capace di fagocitare i volti veri, le vere esistenze, di banalizzare pensieri ed angoscie, di appiattire le vette e livellare voragini. Qui si gioca a nascondino, si occhieggia, si finge, si lanciano sassi e si nascondono le mani. Qui si esprimono la molta ignavia e la molta menzogna, con meno scrupoli. Alienazione.
Ci si abbandona alla più bieca mediocrità e al servilismo, o -peggio- ci si siede su singolari scranni auto-eretti a suon di presunzione ed arroganza.
O si cercano improbabili interlocutori, per mitigare la miseria della solitudine.
Si prova anche a dar sfogo ai geiger d' indignazione che ogni cosa, là fuori, alimenta.
Talvolta. Spesso. Ma è sempre l' ultima parola proferita a sancire il senso dell' intero discorso: lo obnubila e rimane la suggestione di un suono: un' ultima nota sa annientare la precedente armonia.
Lo san bene i comunicatori professionisti: son trucchetti puerili, buoni per i grulli. Ed i grulli sono una moltitudine.

***


Non so se potrei esser tacciata di spirito anti-democratico per questo, ma io credo sia tempo che tacciano definitivamente tutti quanti.
Silenzio.

***

"Taci. Su le soglie
del bosco non odo
parole che dici
umane; ma odo
parole più nuove
che parlano gocciole e foglie
lontane.
..." : l' unica cosa di D' Annunzio che amo appassionatamente.
***

Basta con questi veliardi visibilmente rincoglioniti: direttori di testate un tempo d' assalto, od espressamente di partito, che offrono quel triste spettacolo di decadenza: strafalcioni imperdonabili di memoria, banali ovvietà, dichiarazioni mediocri scusabili soltanto tra le labbra di giovincelli ancora inesperti cui si può concedere il beneficio dell' ingenuità. Perché li invitano ancora nei salotti televisivi?
Ma  c' è rimasto un solo giornalista, un solo politico, perfino un prete,  un qualunque professionista della cosa pubblica onesto in questo Paese di cialtroni?

***
Scusate.

2 commenti:

  1. Ah! C'è indubbamente molta verità in quel che scrivi. E d'altronde come butta butta, consolati pensando che possiamo ancora mangiare, pulirci e vestirci, e istruirci, ed anche amare! come nel passato potevano fare soltanto pochissimi fortunati. Dunque dimentica qualcosa, fa' finta di non vedere qualcos'altro, e vedrai che il quadro si fa persino bello, a parte la vecchiaia, le malattie, gli incidenti, le ingiustizie e la morte. Ma queste cosuccie sono incorporate "by design" (uhm, dove l'avrò già usata questa espressione? spero non qui :-) inutile scornarcisi.

    Ciao ciao cara Morena, scrivi sempre molto bene.

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  2. Sì, mio caro Elio, è vero. Ci sono istanti belli. E l' amore. Le persone squisite e rare. Come te.
    :-) Grazie.

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