giovedì 7 febbraio 2013

Tipi - 11 -

L'Italia è quel che è: nel costume, e politicamente, essenzialmente e generalmente una vergogna.
Non ci si può far nulla, purtroppo, fino a che la popoleranno gli appartenenti al tipo 'Italiani'.
Perché gli Italiani hanno fra le altre una caratteristica davvero marcata: non cambiano - cascasse il mondo non cambieranno - e pare covino nel dna una tenace attitudine all'ipocrisia e all'autoinganno.
Io non credo affatto, però, che ciò rappresenti un chiaro indice di stupidità genetica: penso piuttosto che la miscela venefica che ha tanto marcito il carattere nazionale sia composta di un misto di spocchia intellettuale vanesia che ama oltremodo esibirsi e parlarsi addosso, in una minoranza, ed endemica ignoranza, oggettiva e dimentica dei fatti passati, per il restante.
 
Hanno un'insopprimibile desiderio intestino di abbandonarsi a fascinazioni inossidabili, perfino a dispetto della smentita data dalla realtà.
Gli uni e gli altri - è evidente -, non nutrono alcun amore né rispetto per il proprio Paese: piccole anime sono incapaci di rappresentarsi il massimo bene come la risultante di molte sinergie di valori soprattutto non monetizzabili e comunque collettivi.

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Se così non fosse, quella gentile e simpatica signora, con la quale ho cortesi e correttissimi rapporti professionali, non mi avrebbe detto: "Ma forza, ché adesso torna Silvio, e finalmente metterà tutto a posto. No?...", ed attendeva un mio sorriso d'assenso, un ammiccamento, un rinforzo d'amichevole intesa.
Com'è stato doloroso mordermi la lingua e fingere un'improvvisa sordità, parlare d'altro e precisamente dell' oggetto del nostro rapporto, sì da non incorrere nel rischio di perdere una cliente, che è un lusso che non posso davvero permettermi.
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Cedere alla fascinazione è, nella pratica ipnotica, possibile soltanto a soggetti particolarmente suggestionabili e soprattutto inabili alla critica.
In secondo luogo avviene in stato di malafede, e così si ha la fascinazione finta, due volte colpevole e due volte ipocrita.

Questi tipi sono disarmanti: una persona normale, cioè onesta - come qualsiasi persona normale dovrebbe essere senza bisogno di alcuna sottolineatura -, non può trovare alcun argomento logico e razionale da opporre al loro ostinato desiderio di permanenza nell'incantesimo, vero o simulato che sia.
Al fideismo non si può opporre ragionevole argomentazione alcuna, mentre invece qualsiasi feticcio, mantra insulso, ammiccante immagine, pietosa barzelletta, proclama ridicolo e palesemente falso, scarruffata  a cagnolino dolce e commovente durante un talk show , sorriso smagliante con battutina pseudo-arguta, e via così, hanno inossidabile potere di persuasione.
 

4 commenti:

  1. il tuo imbarazzante e compromettente confronto con la " simpatica " signora mi ha fatto ricordare il patimento che ho provato quando ,con la bocca spalancata e sofferente , la mia dentista faceva volteggiare all'interno della mia bocca i suoi infernali strumenti del mestiere e, approfittando della mia penosa condizione, mi dichiarava la sua incondizionata fede berlusconiana ! ciao morena.

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  2. "spocchia intellettuale vanesia che ama oltremodo esibirsi e parlarsi addosso, in una minoranza"
    Qua sta il cancro e la possibile cura per uscire dalla mediocrità nostrana. Sarebbe da somministrare a dosi massicce a tutti coloro che, per merito o fortuna, hanno conseguito formazione culturale superiore e se ne servono unicamente per ricavarne personale beneficio, piuttosto che collettivo miglioramento. E sono spesso gli stessi che disquisiscono oziosamente sui grandi temi morali di società e politica, continuando nel contempo a fottersene della maggioranza sottostante. Anzi, quella maggioranza usano come sofà sul quale poggiare le suole sporche dei loro bei discorsi lindi e impeccabili, tra un sorso di the e un pasticcino salottiero.
    Questo post è magnifico, Morena.

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    1. Ti ringrazio per il generoso giudizio, Kisciotte caro.
      Concordo molto con la tua riflessione. L'edonismo nelle parole è vizio grave ed imperdonabile e, purtroppo, di propagazione virale:trova terreno sempre fertilissimo negli ingenui e nei semplici.
      Malafede.

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