Ma come si fa a sopravvivere in un mondo come questo...
Laddove non è il monsone a trascinarti in una tomba di orribile fango, ci penseranno i tuoi simili (con la loro mostruosa abilità di porti di fronte allo smottamento del tuo stupido romanticismo e delle tue pudiche aspettative ideali nei loro confronti) a farti desiderare di estinguerti, una volta per tutte e scendere definitivamente da questa giostra rotta.
Perché, sciocca come sei, ogni volta accordi loro mille attenuanti, preferendo la loro immagine filtrata dal tuo insopprimibile bisogno di sogno -dalla tua innocente fantasia- alla coraggiosa osservazione disincantata del loro volto interiore (pur a te immediatamente conoscibile), spesso orribile a contemplarsi, come il ritratto del maledetto Dorian Gray.
Quando pensi a quante -ormai innumerevoli- volte tu abbia consentito a te stessa di bere dall' amaro calice della mortificazione e della disillusione, a causa di tale imperdonabile tua velleitaria crociata narcisistica -ma dai fini innocui-, senti di odiare molto di più te e la tua spocchiosa caparbietà, che coloro sui quali ingannevolmente contavi o speravi.
Sei testarda e stupidamente ingenua, puerilmente e sotterraneamente convinta che basti volere intensamente qualche cosa perché questa, poi, si realizzi, pur con la tua attiva collaborazione; ma ciò che veramente grava sull' anima, e la ferisce, e la colma di disgusto, è quando subisci l' ignavia e la piccineria dell' amico che amavi -nonostante la sovrabbondanza dei suoi difetti- e che pareva ti amasse, mentre in realtà ciò gli è sempre stato, gli è e gli sarà in eterno precluso per sua personale sindrome di anaffettività.
E' giusto detestarsi per errori tanto grossolani, ma esistono abbondanti e comprensibili giustificazioni a tuo favore...
Ecco che, di conseguenza, sei costretta al distacco e per quel distacco sarai giudicata crudele ed insensibile.
Non esiste una sola possibilità di esercizio in pienezza di sani, soddisfacenti e duraturi rapporti amicali, perché l' amico uomo non riuscirà ad eludere le sue tempeste ormonali e ne resterà confuso, dimenticando ogni incipit, e l' amica donna inciamperà sovente in meccanismi assurdi di sciocca rivalità o mimetismi appiattenti.
... ma tu, invece, giudicavi l' Amicizia il massimo dei beni cui il mortale intelligente potesse aspirare...
Sei testarda e stupidamente ingenua, puerilmente e sotterraneamente convinta che basti volere intensamente qualche cosa perché questa, poi, si realizzi, pur con la tua attiva collaborazione; ma ciò che veramente grava sull' anima, e la ferisce, e la colma di disgusto, è quando subisci l' ignavia e la piccineria dell' amico che amavi -nonostante la sovrabbondanza dei suoi difetti- e che pareva ti amasse, mentre in realtà ciò gli è sempre stato, gli è e gli sarà in eterno precluso per sua personale sindrome di anaffettività.
E' giusto detestarsi per errori tanto grossolani, ma esistono abbondanti e comprensibili giustificazioni a tuo favore...
Ecco che, di conseguenza, sei costretta al distacco e per quel distacco sarai giudicata crudele ed insensibile.
Non esiste una sola possibilità di esercizio in pienezza di sani, soddisfacenti e duraturi rapporti amicali, perché l' amico uomo non riuscirà ad eludere le sue tempeste ormonali e ne resterà confuso, dimenticando ogni incipit, e l' amica donna inciamperà sovente in meccanismi assurdi di sciocca rivalità o mimetismi appiattenti.
... ma tu, invece, giudicavi l' Amicizia il massimo dei beni cui il mortale intelligente potesse aspirare...
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