martedì 9 ottobre 2012

Ora, qui, e nella memoria, altrove.

E va bene, lo ammetto.
E' partita "Green is the colour" ed io mi sono invischiata in un'immotivata nostalgia.

Mi odio quando il mio cervello alieno mi gioca questi scherzi.
Qui l'amigdala non c'entra: non è una situazione di pericolo.

E' una canzoncina -tra l'altro una delle più traccagnotte dei Pink Floyd-, che parla in modo onirico e romantico di atmosfere da idillio sentimentale amplificato da qualche stupefacente.


Ma naturalmente a me  ha evocato ben altro: qualcosa di determinato, una reminescenza di commozione, in cui ritrovo rispecchiata un 'emozione privata legata a precisi fatti del passato che, miracolosamente, conserva veemenza e piena autonomia. Ogni altro elemento del ricordo, persona o fatto, sbiadiscono in dissolvenza, ma quell'emozione, sola, mantiene la potenza necessaria a ricordarmi come sia l'amare, l'essere amata e l'esistere in un pur brevissimo istante d'immenso. 
 
Non siamo fatti della stessa sostanza dei sogni; siamo vivi in doppio, eternamente: ora, qui, e nella memoria, altrove.

Nessun commento:

Posta un commento