sabato 12 agosto 2017

Tipi -27- I liberi pensatori.

C'è un limite all'anarchia d'idee ed al dissenso; un limite ben preciso anche se invisibile, il cui superamento non sarà perdonato e costerà al suo fautore, in modo progressivo ed irreversibile, isolamento, oblio, solitudine.
Naturalmente nessuno, in assoluto, può limitare la libertà del pensiero di un altro: il solo luogo completamente inaccessibile di ciascuno di noi è quello costituito da mente e psiche e chi ne ha il temperamento sa difenderne l'inviolabilità, ma l'esercizio dell'eventuale conseguente libertà espressiva, invece, ha un prezzo sociale, sempre.

I liberi pensatori, intanto, si distinguono in due grandi razze: gli Eccellenti Famosi e gli Anonimi Sconosciuti.
Il desiderio di appartenenza alla prima è già in potenza inficiante rispetto alla cristallina  idea di libertà, perché chi ne è pungolato anela in qualche modo al consenso ed al riconoscimento d'altri ed è schiavo della sua stessa vanità.
Il vanesio, d'altro canto, non è mai totalmente libero: corruttibile con le lusinghe, obnubilato dal suo eccesso di narcisismo, incapace per questo di empatizzare con le intenzioni e le motivazioni del plauso altrui (svelandone le frequenti pochezza ed ipocrisia), resta servo dell'attaccamento a se stesso e dell'idea sempre supponente che ha di sé.
E' condizione indispensabile, comunque, avere oggettivamente un proprio pensiero.
Non è affatto cosa automatica né generale: nella maggioranza dei casi si suppone che quel dato pensiero sia originale anche quando è frutto di plagio e mimetismo. Il pensiero proprio è rarissimo,  altamente penalizzante e piuttosto inviso se espresso dall'Anonimo Sconosciuto; lo si tollera soltanto nei poeti disposti a smentire se stessi in prosa, nella prosa del linguaggio e della vita.
Del prezzo sociale da saldare l'individuo anarchico e dissidente non si cura, e ciò rappresenta la garanzia della sua purezza intellettuale, nonché la condanna all'isolamento ed alle sue conseguenze se non è che un semplice 'nessuno'.

L'Eccellente Famoso è eccellente o famoso solo relativamente, come qualsiasi altra faccenda umana, ma sono i suoi estimatori e piaggi od i suoi nemici detrattori ad innalzarlo alle ribalte nutrendone l'autostima e consentendone l'esistenza. Lui non lo pensa: si crede speciale, unto dal Fato e pertanto passibile di venerazione.
Esterna molto, senza disdegnare le nuove piazze virtuali popolane, ignoranti ed aggressive, perché la ribalta lo seduce irresistibilmente ed a prescindere.
Naturalmente, le ribalte stesse sono relative in un mondo di sette miliardi di persone, e ciò rende l'intera faccenda abbastanza buffa, dato che costui è tenacemente, anche se talvolta solo intimamente, convinto d'essere depositario di verità aventi massima importanza per le sorti dell'umanità, mentre, come tutti quanti, alla fin fine, non è un bel nulla.

A chi vada la mia stima e solidarietà è deduttivo giacché questo blog è solo per lo Sconosciuto da sempre, e perché la cosa abbia attinenza con tutta la mia esistenza lo so io e, coerentemente, nessun altro oltre a me.



6 commenti:

  1. Sirio, scrivi pochissimo in rete ma quando lo fai leggerti è centellinarti, è un piacere segreto e profondo. Esporsi è uno stimolo fisiologico che poi la vita e l'esperienza pesantemente condizionano. Tu hai scelto di non abiurare ad un altro istinto più intimo e crudele: sei lontanissima ma non irraggiungibile. Questo solo conta per me.

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  2. Ma dove le vedi tutte queste tipologie sociali?! Io scorgo solo uomini prodotti in serie, una monotipologia mostruosa!

    Stefano

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    1. Comprendo e pure condivido la tua perplessità, ma non ti impegni abbastanza, Stefano. Questa serie è il mio personalissimo "pianto della scavatrice". Io scavo tra il ciarpame umano con una certa ostinazione, e qualcosa, di tanto in tanto, affiora.

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  3. Affiora o resta sul fondo?

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