Mi prende come un colpo d'ascia che smembra, d'improvviso e senza spiegazioni logiche, lasciandomi senz'aria, appena un soffio prima di ciò che immagino come morte.
La memoria può essere devastante, crudele all'inverosimile.
Eppure il ricordo penetrante della madre, perduta vent'anni fa quando aveva la mia stessa età, dovrebbe risultare dolce e tiepido come un incontro gradito. Sopravvivere in qualche modo all'immensità del dolore è quasi inaccettabile.
Oggi sento con algida precisione la sofferenza dell'uomo che assiste allo sterminio di chi ama per mano di altri uomini legittimati dal loro crudele dio e dalla loro follia