venerdì 16 luglio 2010

Allergie intellettuali

Foto Brax


Amo le persone semplici.
La semplicità è una conquista, che passa attraverso complicatissimi percorsi. Lo sforzo di rendersi leggibili, immediatamente comprensibili, diretti e nel contempo delicati e rispettosi dell' altrui sensibilità, è proprio soltanto di chi ama il prossimo veramente. Vale per la comunicazione a qualsiasi livello.

Generalmente, ad una frettolosa disamina, si incorre nell' errore di interpretare come passibile di rispetto e muta ammirazione -magari con l' aggiunta di un sotterraneo e frustrante senso di inferiorità- chi espone un qualche concetto con termini ridondanti o ricercati. Ho poca simpatia per scrittori come Eco per questa ragione: trovo che esista una certa forma subdola di snobismo intellettuale nel loro linguaggio e non mi piace, così come detesto chiunque tenti di sbattermi in faccia il suo smisurato ego, ritenendo che io non sia abbastanza desta, intelligente e critica da non accorgermene: è davvero un' azione scortese.

In realtà bisogna onestamente decidere se si desidera veramente incontrare l' altro o se , invece, si preferisce l' auto-referenzialità, che, evidentemente, qualche soddisfazione la dovrà fornire di certo.

Semplicità non significa neppure lontanamente mancanza o insufficienza, ma, soprattutto, non presuppone affatto l' ignoranza.

Io credo che sia un vero traguardo. Personalmente, cerco costantemente di raggiungerlo, senza tuttavia averlo ancora conquistato. Il semplice ha il cuore sgombro da contraddizioni e grande capacità d' analisi. Possiede la serenità di chi s' è liberato dagli orpelli intellettuali che lo rendono tronfio d' orgoglio. Ha l' obbligo della sincerità, orrore per la millanteria. La forma non lo seduce mai più della sostanza. Non cerca accoliti, solo amici.

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