mercoledì 4 settembre 2013

Nottetempo -5- Delle imponderabili esigenze frustrate di comunione con l'altro.

E' chiaramente appurato che solo una straordinaria fortuita combinazione cosmica saprebbe sedare la sempre riconfermata consapevolezza che mantenere l'integrità della propria indole, aborrendo i compromessi, condanna ad un insanabile isolamento morale.
 
Sempre, la semplice condivisione della vita quotidiana con un mio simile, mi ha costretta alla constatazione che essa funziona in modo accettabile solo a patto di infliggere o subire piccoli o grandi atti d'oppressione, cui seguono reazioni contrarie ed automatiche, spesso vili, come il ricorso alla menzogna sistematica.
Io non mento.
Solitamente il più debole cerca di spegnere il sacro fuoco del più forte, compiendo così l'errore fatale.
Alla fine entrambi franano in un abisso, prima di assurdità, poi di mortificante tristezza: gli ignavi restano, i giusti fuggono.
 
"Ci penso. Non ho mai programmato d'amare, ma mi è successo, mio malgrado, come succede a molti e reiteratamente.
Il resto è stato una sequenza di effetti collaterali, pesantemente viziati da astrusi dettami dell'insinuante ed invasivo pensiero comune.
Alcuni sono considerati piacevoli, altri fondamentali alla fortificazione dell'umano consorzio.
Io ho una certa tendenza innata all'anarchia intellettuale e pacifica.
Poi, quasi sempre, a causa dei succitati vizi o per processo naturale, l'amore finisce.
Qualche volta era solo sogno, infatuazione, ricordo di leggenda e poesia, fantasia liberatrice.
Ogni cosa che scegliamo, d'altronde, non è che conseguenza di desideri, non sempre autenticamente nostri.
Può subentrare il guaio quando, aperti gli occhi, questi rimangono allucinati dalla visione di un'immensa catasta di frustrazioni ed amarezza, prima fra tutte, quella del fallimento della comunicazione.
... 
 
Perciò - ora è chiaro - si può amare soltanto un uguale, un pari nell'anima. Se non s'incontra, la scelta più onesta è la linda solitudine."
 
 
 

2 commenti:

  1. Il paradosso della specie animale meno adatta alla relazione di coppia, ma che ci ha ricamato sopra come nessuna.
    La soluzione è nel farsi uccelli se si dovesse decidere di fare un tratto di strada in compagnia.
    Corteggiare, corteggiare, corteggiare

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  2. Mozart docet!
    http://www.youtube.com/watch?v=THsbW6bBK2U

    :-)

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