domenica 15 maggio 2011

Séraphine Louis (de Senlis)



Donna del popolo, professione serva, pittrice autodidatta primitiva, con un misterioso ancestrale legame con la natura ed una religiosità arcana, morta in un asilo psichiatrico.

Il film di Martin Provost, e l' interpretazione della protagonista, mi hanno commossa (ma non ci vuole troppo a commuovermi...).

Certe vite hanno in sé la forza del simbolo, come se un' insieme di combinazioni fatali, casuali, abbia potuto convergere in un solo magnete, un essere umano ignaro, per esprimersi in potenza.

Seduta sui primi rami di una possente quercia, con le gambe penzoloni sul vuoto, Séraphine annusava il vento, cantando sottovoce inni ispirati.
"Quando sono infelice, vado tra i fiori, abbraccio gli alberi, ascolto l' acqua del fiume, la musica della natura, e dimentico il mio dolore".

2 commenti:

  1. interessante questa trama delicata...è il genere di film che cattura il mio interesse, trattando di artisti e natura, in fondo quale sfondo è migliore (per sbizzarrire i nostri sensi) di ciò che ci offre la natura?
    commuoversi di fronte a un film significa trascinare dentro i personaggi le proprie emozioni e viceverse, lasciare che le emozioni del personaggio subentrino in noi...quale meraviglia del creato

    ti abbraccio
    C.

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  2. Purtroppo, mia cara Carla, spesso la sintonia con i messaggi della natura condanna l' artista all' esilio dagli umani, o alla loro incomprensione, votandolo ad una fine solitaria. Perché non è quasi mai possibile conciliare il legame ancestrale con la Terra e l' amore per gli uomini?

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