lunedì 2 maggio 2011

Salvare la bellezza

" Nel suo 'Diario di Siberia', Ernst Dwinger parla di quel sottotenente tedesco che, prigioniero da anni in un campo ove regnavano il freddo e la fame, s' era costruito, con tasti di legno, un piano silenzioso. Là, nell' infoltirsi della miseria, in mezzo a una turba cenciosa, componeva una strana musica che era il solo ad udire. Così, gettati nell' inferno, misteriose melodie e immagini crudeli della bellezza fuggita ci arrecherebbero sempre, in mezzo al delitto e alla pazzia, l' eco di quell' insurrezione armoniosa che attesta lungo i secoli la grandezza umana.
Ma l' inferno ha un tempo solo, la vita un giorno ricomincia. La storia ha forse fine; non è tuttavia nostro compito terminarla ma crearla, a immagine di quello che ormai sappiamo di essere vero. L' arte, almeno, ci insegna che l' uomo non si riduce alla sola storia e che egli trova anche una ragione di essere nell' ordine della natura. Per lui, il gran Pan non è morto. La sua rivolta  più istintiva, nell' affermare il valore, la dignità comune a tutti, al tempo stesso rivendica ostinatamente, per appagare la sua fame d' unità, una parte intatta del reale che ha nome bellezza.
[...]
La bellezza, senza dubbio, non fa le rivoluzioni. Ma viene il giorno in cui le rivoluzioni hanno bisogno di lei. La sua norma, che nell' atto stesso di contestare il reale gli conferisce unità, è anche quella della rivolta. Si può, eternamente,  rifiutare l' ingiustizia senza cessare di salutare la natura dell' uomo e la bellezza del mondo? La nostra risposta è sì. Questa morale, mai sottomessa, e ad un tempo fedele, è in ogni caso la sola a rischiarare il cammino di una rivoluzione veramente realista. Mantenendo la bellezza, prepariamo quel giorno di rinascita in cui la civiltà metterà al centro delle sue riflessioni, lungi dai princìpi formali o dai valori sviliti dalla storia, quella virtù viva che fonda la comune dignità del mondo e dell' uomo, e che dobbiamo ora definire di fronte a un mondo che la insulta."

(Albert Camus, L' Uomo in rivolta)



La storia può essere rifiutata, anche con il legittimo disgusto dell' innocente, ma non esiste nichilismo in grado di contestare l' inoppugnabilità della bellezza del mondo.
Bisogna, però, abbandonarvisi, come ad una religione, come un fanciullo alla madre.
Questo fornisce l' alibi per mantenersi vivi. 

4 commenti:

  1. Hai forse visto il nostro blog collettivo Ladri di bellezza? Ciao.

    RispondiElimina
  2. Ne ho preso visione ora: grazie della segnalazione, Alberto. Una BELLA coincidenza, ed un bellissimo blog.
    :-)

    RispondiElimina
  3. la bellezza è come il pane degli angeli...nutre lo spirito.
    mia cara, ti sento tanto vicino, grazie.
    Buona serata Morena
    C.

    RispondiElimina
  4. Buona notte, mia cara, con vero affetto.

    RispondiElimina