venerdì 19 novembre 2010

LA COMEDIE: Destra e Sinistra

Trovo in You Tube (perché non seguo la televisione) la soluzione del quesito posto dal rimpianto Giorgio Gaber in un recente passato ( che era già in odor di caduta libera nell'attuale nulla, o baratro che dir si voglia...)

"Cos' è la destra? Cos' è la sinistra?"


Finalmente ora i due maggiori esponenti delle due fazioni (una delle quali appena risorta a nuova smagliante forma attraverso un machiavellico intervento di lifting ideologico-demagogico-populista) l' hanno spiegato in tivù a dieci milioni di italiani, ospiti di Fabio Fazio e Roberto Saviano nel loro "Vieni via con me".

Giacché le nostre idee s'erano, come dire, intorbidite nel fango esondato da Palazzo  durante l' ultimo penoso periodo della politica, loro hanno ben pensato di rinfrescarci la memoria (per amor del vero, naturalmente) e nobilmente riassumerci la lista dei

Valori che contraddistinguono Destra e Sinistra

(Tranquilli, che non succede niente: s' è solo aperta ufficiosamente la campagna elettorale che riporterà alla vittoria i Berluscones...)

Ne è risultata una recita un po' deprimente, di una demagogia sconcertante, vagamente melodrammatica e stucchevole, e perciò (siccome suole dare a Cesare ciò che è di Cesare) tutta nostra, interamente DOC, perfettamente

ITALIANA
perché è così che s' ha da trattare la sedicente intelligenza degli Italiani: a suon di sentimentalismi, sviolinate e mandolini, spaghetti, mafia e pizza, tarallucci e vino, feste danzanti sulle macerie e, sempre, la prosopopea del Potere...




***

Commedia in infiniti eterni atti

DRAMATIS PERSONAE:
(Fabio Fazio, conduttore, baccelliere, fido amico di tutti)
(Pierluigi Bersani, segretario del Partito Democratico)
(Gianfranco Fini, segretario di Futuro e Libertà)
(Uno spiritello)
SCENA: un palcoscenico televisivo di Stato; nessuno deve interloquire: si legge e si ascolta.

Fabio Fazio introduce il primo ospite. Attacca una musica dolce e malinconica, ma solenne, le luci si abbassano. Entra Bersani, camminando lentamente. Ha un viso terso e buono, da galantuomo...

- Pierluigi Bersani, segretario del Partito Democratico, parla della Sinistra ( legge con accento emiliano e atteggiamento compunto e serio): "La Sinistra è l' idea che se guardi il mondo con gli occhi dei più deboli puoi fare davvero un mondo migliore per tutti. Abbiamo la più bella Costituzione del mondo, la si difende ogni giorno ed il 25 aprile si fa festa."

- Spiritello (bisbiglia tra sé e sé): "Giusto. Egli dice il vero: pensare agli oppressi è la cosa più di Sinistra che ci sia."


- Gianfranco Fini, segretario di Futuro e Libertà, racconta la Destra (sicuro, guarda più spesso la telecamera del foglio, a differenza di Bersani): "Per la Destra è bello, nonostante tutto, essere italiani. E' un piccolo privilegio, perché la nostra Patria, a Palermo come a Milano, ha un patrimonio culturale e paesaggistico che il mondo ci invidia. Anche per questo, essere di Destra, vuol dire innanzitutto amare l' Italia e aver fiducia negli italiani, nella loro capacità di sacrificarsi, di lavorare onestamente, di pensare senza egoismi al futuro dei propri figli, di essere solidali e generosi. Perché, per la Destra, sono generosi i nostri militari che in Afghanistan ci difendono dal terrorismo, come lo sono le centinaia di migliaia di donne e di uomini che ogni giorno e gratis fanno volontariato per aiutare gli anziani, gli ammalati, i più deboli."

- Spiritello (perplesso, ripassa tra sé e sé, ciò che ha appena udito, per non incorrere in errori interpretativi): "...dunque: la Destra dice di essere orgogliosa d' appartenere all' Italia anche perché l' Italia è bella e culla della cultura ... , ma allora perché i tagli alla spesa relativa durante il governo di cui egli stesso  con la sua Destra ha partecipato? Prosegue, straniante, straniantissimo, a ringraziare i nostri militari in Afghanistan...: ma che c' entra?  E poi il volontariato...Che è sto minestrone? Boh. Pare una pesca di voti..., anzi, macché pesca: è una raccolta indifferenziata...Mah...E poi, che é? Forse che il Bel Paese non l' ama anche la Sinistra? Forse che il Terrorismo non fa orrore anche alla Sinistra? E il volontariato è di Destra? Insomma: ce lo dirà un Valore distintivo di Destra? ..."

- Bersani: "Nessuno può star bene da solo, stai bene se anche gli altri stanno un po' bene. Se pochi hanno troppo e troppi hanno poco, l' economia non gira, perché l' ingiustizia fa male all' economia.
Ci vuole un mercato che funzioni, senza monopoli, corporazioni, posizioni di dominio, ma ci sono beni che non si possono affidare al mercato: la salute, l' istruzione, la sicurezza. Il lavoro non è tutto, ma questo può dirlo solo chi il lavoro ce l' ha. Il lavoro è la dignità di una persona, sempre, e soprattutto quando hai trent' anni hai paura di passare la vita in panchina, ma chiamare flessibilità una vita precaria è un insulto. E allora, un' ora di lavoro precario non può costare meno di un' ora di lavoro stabile. Chi non paga le tasse mette le mani nelle tasche di chi è più povero di lui. Se cento euro di un operaio, di un pensionato, di un artigiano pagano di più dei cento euro di uno speculatore, vuol dire che il mondo è capovolto. Davanti a un problema serio di salute, non ci può essere né povero né ricco, né calabrese, né lombardo, né marocchino. Si fa con quel che si ha, ma si fa per tutti. L' insegnante che insegue un ragazzo pr tenerlo a scuola è l' eroe dei nostri tempi. Indebolire la scuola pubblica vuol dire rubare il futuro ai più deboli. La condizione della donna è la misura della civiltà di un Paese, calpestarne la dignità è l' umiliazione di un Paese. Dobbiamo lasciare il Pianeta meglio di come l' abbiamo trovato, perché non abbiamo diritto di distruggere quello che non è nostro. E l' energia va risparmiata e rinnovata, sgombrando la testa da fanta-piani nucleari. Il bambino, figlio di immigrati, che è nato oggi, non è né immigrato né italiano, dobbiamo dirgli chi è. Lui è un italiano."


- Spiritello (risvegliandosi da uno stato semi-catalettico): "E che bisogno c'è d' un ponte più lungo di quanto non sia larga la corrente? Conceder quel ch' è necessario è il miglior favore che si possa fare. Tutto quel che potrà servire è bene che si faccia (...) Suvvia, andiamo a metter subito in pratica questo progetto." [Shakespeare- Molto strepito per nulla]
"Che bello, quel chiosare gentile dopo l' affermazione filosofica 'Nessuno può star bene da solo'. Riscalda il cuore, letta così, in tivù, nel corso di un varietà di prima serata, in cui ogni cosa passa e va, tra una lacrima ed una grassa risata..."

- Fini: "E, per la Destra, , sono solidali, e meritevoli di apprezzamento, le tante nostre imprese e le tante famiglie che danno lavoro agli immigrati onesti, i cui figli, domani, saranno anch' essi cittadini italiani. Ma oggi, nel 2010, per crescere insieme, per essere davvero unito, per sentirsi comunità nazionale il nostro popolo non può confidare solo sulla sua generosità.  Ha bisogno di istituzioni politiche autorevoli, rispettate, giuste.
Per questo Destra vuol dire senso dello Stato, etica pubblica, cultura dei doveri. Per la Destra lo Stato deve essere efficiente ma non invadente, spendere bene il denaro pubblico senza alimentare burocrazia e clientele. Per la Destra, è lo Stato che deve garantire che la Legge è davvero uguale per tutti, che deve combattere gli abusi ed il malcostume, che deve valorizzare l' esempio degli Italiani migliori. Per questo, ad esempio, per la Destra, si dovrebbe insegnare, fin dalla scuola, ai più giovani, che due magistrati come Falcone e Borsellino, sono davvero degli eroi, perché sarà grazie al sacrificio loro e di tanti altri umili servitori dello Stato che un giorno la nostra Italia sarà più pulita, più bella, più libera.  Perché sarà un' Italia più responsabile, più attenta al bene comune, più consapevole della necessità di garantire che chi sbaglia paga e chi fa il proprio dovere viene premiato."

- Spiritello (mezzo stordito dall' onda d' urto delle parole): "Ehhh, che roba! Gli uomini migliori ha detto! Grazie al Cielo ne ha citato due, giusto per chiarire l' interpretazione senza possibilità di fraintendimento... No, dico,,, perché questo è l' elenco dei valori della Destra, no? Non sia mai che qualche maligno vada a rispolverare chissà quali altri esempi mummificati, di stampo -come dire- 'nostalgico'. Ci mancherebbe... : questa è la nuova Destra; anzi la nuova nuova-Destra... sempre più simile alla Sinistra; no, anzi, alla nuova nuova-Sinistra..."

- Bersani (più emilianamente accalorato e commosso, ora che il discorso volge al termine): "Se devo morire attaccato per mesi a mille tubi, non può deciderlo il Parlamento, perché un uomo resta un uomo, con la sua dignità, anche nel momento della sofferenza e del distacco. C' è un modo di difendere la fede di ciascuno, per garantire le convinzioni di ciascuno, per riconoscere la condizione di ciascuno: questo modo irrinunciabile si chiama laicità."

(Spiritello ha un sobbalzo, stupito di simile inattesa ed insperata chiarezza)

 - Bersani: "Per guidare l' automobile, che è un fatto pubblico, ci vuole la patente, che è un fatto privato. Per governare, che è un fatto pubblico, bisogna essere persone perbene, che è un fatto privato. Chi si ritiene di sinistra, chi si ritiene progressista, deve tenere vivo il sogno di un mondo in pace, senza odio e violenza, e deve combattere contro la pena di morte, la tortura, ogni altra sopraffazione, fisica o morale, e ogni illegalità. Essere progressisti significa combattere l' aggressività che ci abita dentro, quella del più forte sul più debole, dell' uomo sulla donna, di chi ha potere su chi non ne ha e prendere la parte di chi ha meno forza e meno voce. Qui finisce il mio tempo ma non certo il mio elenco. Grazie."

(Ovazione del pubblico astante)

- Fini (pieno di pathos, anch' egli): "La Destra sa che senza la autorevolezza e il buon esempio delle Istituzioni, senza la autorità della Legge, senza una democrazia trasparente ed equilibrata nei suoi poteri non c' è libertà ma solo anarchia, prevalenza dell' arroganza e della furbizia a tutto discapito della uguaglianza dei cittadini. Per la Destra l' uguaglianza dei cittadini deve essere garantita nel punto di partenza, al Nord come al Sud. Per gli uomini come per le donne. Per i figli dei datori di lavoro come per i figli degli impiegati e degli operai."

(Spiritello ricorda di aver letto analoga riflessione nell' Enracinement di Simone Weil e non crede alle proprie orecchie)

- Fini: "Da questa vera uguaglianza, l' uguaglianza delle opportunità, la Destra vuole costruire una società in cui il merito e le capacità siano i criteri per selezionare la classe dirigente. La Destra vuole l' Italia un Paese in cui chi lavora di più e meglio guadagna di più, in cui chi studia va avanti, in cui chi merita ottiene i maggiori riconoscimenti. Insomma, la Destra vuole un' Italia che ha fiducia nel futuro perché ha fiducia in sé stessa. Non la dobbiamo costruire questa Italia migliore: c' è già."

(Spiritello si sente frastornato: se c'è già siamo a cavallo. Non sa perché, ma gli sovviene l' adagio "Bisogna cambiare affinché nulla cambi")


- Fini: "Dobbiamo solo far sentire la sua voce. Anche questo è il compito della Destra."

(Ovazione del pubblico astante -che, intanto, si guarda intorno e cerca l' Italia che già c' è...-)

- Spiritello (sfinito dalla prova di resistenza all' ascolto): "Preferirei essere una rosa canina su una siepe, anziché una rosa di maggio nelle sue grazie, e meglio si addice alla mia complessione sanguigna di destare lo sdegno di tutti che non di fatturare un contegno che serva ad estorcere l' amore di qualcuno. In tutto questo, seppure non mi si possa chiamare un adulatore onesto, pure non si può negare che sono un chiaro furfante alla luce del sole. Ci si fida di me a patto ch' io porti la museruola e mi si concede la franchigia solo se abbia già le pastoie. E quindi io ho deciso di non cantare in gabbia. Se io abbia l' uso della bocca, morderò. E se io abbia l' uso della libertà, farò quel che più mi talenta. E intanto mi sia permesso d' essere quel che sono, e non si cerchi di trasformarmi." [Shakespeare - Molto strepito per nulla]



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10 commenti:

  1. molto bella la tua cronaca shakespeariana, ma bersani mi ricorda più Petrolini (e Roma risorgerà più bella e più forte che pria!) E Fazio, baccelliere e fido amico di tutti, è il Cortigiano.

    ma quella che il commentatore del blog di Binaghi ha definito "eutanasia di stato", sarebbe ricavata da questa affermazione: "Se devo morire attaccato per mesi a mille tubi, non può deciderlo il Parlamento, perché un uomo resta un uomo, con la sua dignità, anche nel momento della sofferenza e del distacco"?

    Caspita.
    diana

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  2. Il fatto è che la libertà è qualcosa di sconvolgente per gli esseri umani, che la negano più spesso di quanto la affermano, trovando rifugio nella regole (attenzione: funziona sia per i proibizionisti che per i permissivisti come rifugio). Solo Dio, credo, è in grado di concepirne l'abissalità e di accettarne le conseguenze.

    Valter

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  3. non ho capito niente, valter, ma mi adeguo. d

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  4. @ Diana
    Credo che il commentatore si riferisse anche alla presenza in trasmissione del padre di Eluana Englaro e della moglie di Welby.
    Non saprei riferirti oltre. non ho visto.

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  5. @ Valter
    Ho sempre pensato anch' io che noi umani siamo letteralmente condannati ad essere liberi e che siano questi, in verità ed in sintesi, il senso e la terribile responsabilità d' esistere.
    Ma per quale ragione noi dobbiamo accettarne un peso umanamente insostenibile ma anche inderogabile rimane dolorosamente oscuro.

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  6. sì, il riferimento l'avevo capito, ma non come si traducesse in pratica. In che senso 'rifugio nelle regole'? Nel senso di regole pro (Englaro) e regole contro (Chiesa) l'eutanasia? E se solo Dio sa, come si traduce questo in termini di libertà umana?

    Io lo tradurrei così: è bene che ognuno possa scegliere (testamento biologico eccetera) per sé (non per altri, essendo consapevole dell'enormità, dell'abissalità, del mistero, e anche dell'animosità che questo può creare in altri. Siccome K nel blog di valter ha citato Avvenire, l'allontanamento di Gabriella Caramore (che seguo spesso su radio3 e apprezzo molto) e la soppressione della sua rubrica sul giornale, credo fossero legati proprio a un suo articolo sull'eutanasia, che però non ho in archivio, magari se lo trovo lo posto tra i commenti dell'ultimo intervento di Roberta Borsani.

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  7. ... per sé (non per altri), essendo consapevole di...

    c'era una parentesi chiusa dopo 'altri'.
    d

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  8. Sì, Diana, condivido la tua interpretazione. Bersani, chiaramente, si riferiva a ciò che tu sintetizzi, invocando la laicità.
    Continuo a non indovinare di quali regole parlasse K.
    Ciò che invece risulta -a me- intollerabile, su un argomento tanto pregno di significanza umana,per ciascuno di noi e singolarmente, è la serpeggiante evocazione di un' etica, la quale, a seconda delle posizioni ideologiche e religiose, viene stiracchiata da una fazione all' altra. Non conosco l' articolo che citi: spero di riuscire a leggerlo; fammi, eventualmente, sapere. Un sorriso. Morena

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  9. ciao morena,
    qui il pezzo di Caramore, censurato da Avvenire:

    http://www.ildialogo.org/etica/ildirittomite03102006.htm

    E qui, l'epilogo della vicenda:

    La Caramore - autrice e conduttrice, fra l’altro, della trasmissione di Radio Tre Uomini e profeti (radiorai) - ha replicato alla censura con una lettera inviata al quotidiano della Cei (e pubblicata da Avvenire il 19/3) nella quale scrive: "Era un pezzo, credo, dal tono interrogativo, meditativo, in cui rendevo espliciti i dubbi che mi afferrano, come afferrano chiunque, quando sono in gioco questioni così delicate. Mi è stato detto che non era ‘in linea’ con le posizioni del giornale e per questo non è stato pubblicato". Ma, aggiunge poco dopo la Caramore, "da un giornale di ispirazione cristiana mi sarei aspettata che, proprio quando sono in gioco temi che riguardano la vita e la morte degli esseri umani, le loro difficili scelte nel vivere, non di una ‘linea’ si parlasse, ma di un fraterno, libero, consapevole confronto intorno agli scogli dell’esistenza".
    Sullo stesso numero di Avvenire Dino Boffo, rispondendo alla Caramore, riconferma le ragioni della sua scelta, e nega si tratti di censura, ma solo di legitttima scelta editoriale: il testo in questione, dice infatti il direttore di Avvenire rivolgendosi all’autrice, "sosteneva una tesi sull’eutanasia che - come lei ben sa - non è non può essere da noi condivisa". "Anche io, signora, ho una coscienza, e ce l’hanno i miei lettori, i quali se apprezzano che noi portiamo dentro il giornale posizioni anche diverse, ‘sul confine’ appunto, non ci perdonano invece che lavoriamo per la causa opposta, già abbondantemente sussidiata a livello massmediale".
    La Caramore, d’altra parte, aveva così concluso la propria lettera: "venendo a mancare la condizione essenziale di una collaborazione, e cioè la libertà di esprimermi in coscienza e sincerità, ritengo di non poter portare avanti il mio impegno".

    Lo posterò anche da valter e roberta.
    d

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